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argia sbolenfi | 189 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime di Argia Sbolenfi.djvu{{padleft:223|3|0]]
O vigne d’Israel che i dolci frutti
Maturaste all’umil schiera seguace,
Voi non l’udrete più chieder per tutti
20Giustizia e pace!
E tu, benigno, che a cercar scendevi
L’agnel che si smarrì nella campagna
E l’Evangelo dell’amor dicevi
24Sulla montagna,
Guarda! Un’idolatria cauta e discreta
Agli Apostoli tuoi cresce l’entrate.
Pietro che ti negò batte moneta;
28Tommaso è frate.
Il sangue che grondò dalla tua croce
Oggi feconda l’odio e non l’amore.
Presso al complice altar veglia feroce
32L’inquisitore.
L’astuta ipocrisia dell’egoismo
Che la ragione all’util suo sommette,
Distilla le bugie del catechismo
36Nelle scolette
E nella Chiesa che chiamar non sdegna
Santo l’inganno e la menzogna pia,
Angelico Dottor, Barabba insegna
40Teologia.