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argia sbolenfi 195

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Chi fumando in poltrona, empie i giornali
  Di vendette, di stragi e di rovine,
  Da la ciambella moderando l’ali
  20Dell’aquile latine?

Chi dei debiti nuovi alla conquista
  Le apostrofi all’onor guida in falange
  E soggioga lo Scioa dal liquorista,
  24Insultando chi piange?

Ah, siete voi! Salute o ben pensanti,
  In cui l’onor s’imbotta e si travasa;
  Ma dite un po’, perchè gridate «avanti!»
  28E poi restate a casa?

Perchè, lungi dai colpi e dai conflitti,
  Comodamente d’ingrassar soffrite,
  Baritonando ai poveri coscritti
  32«Armiamoci e partite!»?

Partite voi, se generoso il core
  Sotto al pingue torace il ciel vi diede.
  O Baiardi, è laggiù dove si muore
  36Che il coraggio si vede,

Non qui tra le balorde zitellone,
  Madri spartane di robuste prose,
  Che chieggon morti per compor corone
  40D’alloro, ahi, non di rose!

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