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argia sbolenfi 19

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E il giorno dopo due immense palle
  Recar dovetti per ogni dove,
  E mi fu scritto dietro le spalle
  20«69»

Quante ferriate nella finestra!
  Quanti bigatti nel mio pan nero!
  Quanti fagioli nella minestra
  24Del prigioniero!

Ed il mobilio? Ecco un saccone
  Dove gl’insetti tengon cappella
  E per... (s’intende) là in quel cantone
  28C’è la mastella.

Sono vestito di panno grosso
  Con un stifelius tagliato male,
  E la catena che porto addosso
  32Pesa un quintale.

Con una lima, frega e rifrega,
  Potrei scappare non osservato...
  Ah, se potessi farmi una sega
  36Sarei beato!...

O giornalisti, da sera a mane
  Vi sia presente questo mio stato.
  Un per finire fatto da cane
  40M’ha rovinato!

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