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argia sbolenfi | 53 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime di Argia Sbolenfi.djvu{{padleft:87|3|0]]
XX.
Stava il corvo alla finestra
Aspettando la mammana
E teneva nella destra
4Una forma parmigiana.
Una volpe ivi passò
Ed a lui così parlò:
«Deh, chi mai vide un uccello
8Più piacevole e più bello?
Se il tuo canto è come il viso,
Sei l’uccel del Paradiso!...»
Ascoltando queste cose,
12Tosto il corvo le rispose:
«Cara volpe, a chi mi loda
Dico: baciami la coda!»
Morale
Se qualcun vi loda spesso,
16Rispondetegli lo stesso.
XXI.
La tinca in una cassa
Piena di formentone
Si fece tanto grassa
4Che diventò un tincone.