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cos’è la terra? | 203 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rivista di Scienza - Vol. I.djvu{{padleft:213|3|0]]caratteristica dei gas, nella sua forma più semplice espressa dalla formula pv = RT, il suo ragionamento non è affatto persuasivo, perchè in esso non si tien conto dei movimenti convettivi, che necessariamente debbono nascere nella massa, man mano che contraendosi si riscalda. In Meteorologia si insegna che in un’atmosfera d’aria secca non vi può essere equilibrio stabile se la temperatura decresce coll’altezza più di 1° C. ogni 100 m.; se poi l’aria contiene vapore saturo l’equilibrio stabile non può sussistere per una diminuzione verticale di temperatura superiore a circa 1 grado per 100 m., e ciò perchè il calore sviluppato nella condensazione del vapore facilita il movimento ascendente. Ora una stessa condizione di cose deve verificarsi in una massa nebulare cui si attribuiscano le proprietà dei gas ideali. Quand’essa si contrae si riscalda più verso il centro che verso la superfìcie; nasce quindi un dislivello di temperatura da quello a questa, ma tale dislivello non potrà superare un certo limite, che dipenderà dalla natura dei gas e dei vapori costitutivi, e dalle liquefazioni e combinazioni possibili entro la massa. Quando la contrazione è arrivata a questo limite nasceranno delle correnti ascendenti e discendenti, perchè è varcata la condizione d’equilibrio stabile; nelle correnti ascendenti si condensano i vapori, per il raffredamento dovuto alla dilatazione, e si determinano, per il principio di Termodinamica che porta il nome di Le Chatelier-Braun, quelle combinazioni che sviluppano calore (esotermiche) e si decompongono quei composti che nella loro formazione assorbono calore (endotermici); in ogni caso si deve ammettere uno sviluppo di calore che diminuirà il dislivello di temperatura fra gli strati più profondi e i meno profondi. Nelle correnti discendenti si avrà invece asssorbimento di calore per evaporazione e per processi chimici inversi, che porteranno al medesimo risultato. La variazione di temperatura lungo un raggio si deve quindi ammettere molto piccola, se si vuol soddisfatta la condizione dell’equilibrio stabile. Se la temperatura superficiale è quella dello spazio esterno, la contrazione non potrà aumentare oltre un certo limite la temperatura centrale; anzi anche questa dovrà dopo un certo punto abbassarsi, perchè si mantenga, col diminuire dei raggio, la condizione d’equilibrio stabile. Tutta la massa si raffredderà; ma gli strati esterni si raffredderanno meno rapidamente, che se fossero