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la scienza eterodossa e la sua funzione sociale | 325 |
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Ma, a nostro avviso, la Scienza eterodossa ha un valore sociale apprezzabile, indipendentemente dal fatto che da essa provengano di quando in quando degli indirizzi che riescono ad affermarsi. Anche gl’indirizzi che naufragano esercitano sotto un certo aspetto una utile funzione.
Dire che non vi è naufragio da cui qualcosa non venga salvato; difendere anche le scuole più meschine in nome di qualche verità parziale confusa ad errori; invocare la diffusione del sapere, più facile attraverso la forma leggera e combattiva dei seguaci di certe tendenze; tutto ciò, se contiene qualcosa di giusto, non tocca ancora a nostro avviso il punto essenziale della questione.
Altro è infatti l’ufficio precipuo degli indirizzi eterodossi. Piuttosto che una povera eredità di conoscenze, essi debbono recare una modificazione diretta o indiretta dei criterii in base a cui si giudica l’importanza delle ricerche e si scelgono i fatti da studiare, cioè debbono agire sopra la stima dei valori che governa il progresso scientifico.
Per comprendere il fenomeno della eterodossia scientifica conviene analizzare i moventi psicologici dei suoi fautori.
Sono di solito iniziatori, uomini di una genialità superiore a quella che appartiene alla media degli studiosi, di una genialità non bene contemperata dall’equilibrio delle varie doti che occorrono allo scienziato, ma spesso appunto più vivace perchè non infrenata dalle esigenze del metodo e della dottrina.
Sono, i seguaci, nomini di minor valore, attratti come si è accennato dalla facilità di un ambito successo, distratti dal coltivare seriamente certi indirizzi scientifici da una naturale indisciplina dello spirito, che consiste non soltanto in una insofferenza di freni, ma anche nel disinteresse per le questioni che in quelli si perseguono.
Laddove gli ortodossi riproveranno le deficenze di metodo e di cultura dei loro avversari, questi proclameranno che i problemi della Scienza ortodossa sono mal posti, privi di significato e di valore, che l’immane sforzo non è giustificato dal prezzo dell’opera, che un nuovo atteggiamento del pensiero tende ad orientare gli spiriti in un senso radicalmente diverso.