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analisi critiche e rassegne 367

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Una mancanza generale poi è quella che vengono quasi completamente trascurati i risultati delle recenti ricerche chimico-fisiche, i quali hanno assunto oggi per la interpretazione dei fatti chimici in genere e per quelli della chimica minerale in particolare una importanza così fondamentale.

A questa grave lacuna nella letteratura scientifica si è proposto di rimediare il prof. R. Abegg di Breslau, il quale, dopo essersi assicurata la collaborazione di molti valenti colleghi, ha iniziato la pubblicazione di un grosso trattato che porta per titolo: Handbuch der anorganische Chemie (edit. S. Hirzel, Lipsia).

Il nome del direttore dell’opera è già una garanzia di per sè, poichè l’Abegg è uno di coloro che meglio hanno saputo mostrare col fatto quanto possa esser fertile di risultati l’applicazione dei metodi chimico-fisici allo studio della chimica inorganica. Per meglio chiarire quale sia lo spirito che informa l’opera stimiamo utile di riportare alcuni brani della prefazione:

«Wo irgend möglich, wird der theoretische Zusammenhang der chemischen Erscheinungen hervorgehoben und die vielfach ersichtliche Deutung chemischer Tatsachen gegeben, die bisher lediglich aufgezählt worden sind. Ausserdem wird auf die Erforschung harrender Probleme und die Methode ihrer Erledigung in weitem Umfange hingewiesen».

«Das aufzunehmende Material wird, soweit angängig, kritisch gesichtet, so z. B. bei der Beurteilung solcher Verbindungen, wie basischer Salze, Hydrate u. s. w., deren chemische Individualität zweifelhaft ist».

L’opera completa deve comprendere quattro grossi volumi i quali vanno pubblicandosi man mano che son pronti, senza tener conto dell’ordine numerico. Per ora sono comparsi solo la seconda metà del secondo volume e la prima metà del terzo.

Sono trattati in essi i seguenti argomenti: Metalli alcalino-terrosi (Sackur), berillio e magnesio (Dawson), zinco e cadmio (Drucker), mercurio (Ley), radio (Marckwald), boro (Herz), alluminio (Rohland), metalli delle terre rare e tallio (R. J. Meyer), gallio e indio (Rudorf). Inoltre si trovano al principio di ogni volume ossevazioni sintetiche dell’Abegg relative ai caratteri generali dei singoli gruppi di elementi. Tutta l’opera è ordinata secondo il sistema periodico di Mendelejeff.

Per quanto si può giudicare dalla parte pubblicata, l’opera riuscirà tale da corrispondere in tutto alla aspettativa. Sopratutto colpisce favorevolmente la circostanza che si ha una unità di indirizzo molto maggiore di ciò che si osservi per solito nei lavori risultanti dalla collaborazione di molti autori. Ciò è dovuto senza dubbio alla scelta felice dei collaboratori ed alla savia azione coordinatrice del direttore.

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