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38 rivista di scienza

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rivista di Scienza - Vol. I.djvu{{padleft:48|3|0]]così ugualmente al controllo dei nostri sensi. Ne viene dunque, che la coesistenza delle suddette tre forme di energia è necessaria affinchè un oggetto possa essere da noi percepito, e che a nostra conoscenza possono giungere solo quei sistemi energetici, che contengono queste tre forme riunite nello spazio. Se esistano anche oggetti privi dell’una o dell’altra di queste forme di energia, noi non sappiamo nè possiamo sapere; siccome però essi ad ogni modo non fanno parte del nostro mondo, così noi non abbiamo nè la possibilità nè alcun motivo di tenerne conto.

Così noi ammettiamo bensì, che realmente il concetto di materia si fonda su una determinata esperienza; ma che questa però nella formazione del concetto ha ricevuto un’espressione imperfetta e disadatta. Nel linguaggio scientifico perciò non c’è più scopo di continuare ad usare la parola materia. Quei complessi delle tre forme di energia li chiamiamo, attenendoci all’uso comune, corpi. Si capisce benissimo ora, che di un corpo non rimarrebbe nulla, se gli si togliessero le sue qualità, vale a dire le energie congiunte in questo spazio; poiché il corpo non essendo altro che un complesso di energie, è impossibile concepire questo complesso quando si sopprimono i suoi componenti.

Non è mio compito dimostrare qui, che tutta la fisica, compresa la chimica e la fisiologia si può rappresentare in modo sintetico ed esauriente sotto forma di energetica. Ciò si ammette perfino dagli avversari, solo che essi mettono in dubbio la opportunità di una tale trattazione.

Io credo però d’averla dimostrata a sufficienza sia qui che nei miei numerosi trattati. È assai caratteristico il modo, con cui al presente si pone in evidenza la maggiore opportunità della concezione energetica nella fisiologia e nella biologia. Queste due scienze sono state fino ad ora molto compromesse dalla meccanica atomistica, che le soffocava a furia di problemi apparenti; basta rammentare le innumerevoli teorie dell’ereditarietà, che come tali non si potevano nè dimostrare nè confutare, e che perciò divennero un fonte inesauribile di oziose discussioni. Al presente i più incominciano a persuadersi, che riportando i problemi al loro fondamento energetico, tutti quei problemi apparenti vengono eliminati, e la scienza è finalmente di nuovo in grado di porre delle questioni reali e di cercarne e trovarne le soluzioni reali.

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