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problemi di chimica organica 53

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rivista di Scienza - Vol. I.djvu{{padleft:63|3|0]]importantissima: fin dove i processi artificiali corrispondano effettivamente a quelli naturali negli organismi delle piante e degli animali. Sono principalmente i cosìdetti processi di assimilazione nelle piante che debbono richiamare in alto grado la nostra attenzione. Infatti per quanto i confini artificiali fra il regno vegetale e l’animale siano ormai da lungo tempo caduti e non sia più lecito di contrapporre l’attività delle piante come contrapposto assoluto a quella degli animali, è però un fatto che i processi sintetici hanno luogo principalmente nelle prime. Queste posseggono attitudini chimiche di natura assai singolare e si lasciano a grande distanza i nostri risultati più brillanti.

Dalle piccole traccie di acido carbonico che offre loro l’aria, dalle piccole quantità di sali che esse sottraggono al suolo, dall’acqua ovunque presente, e per mezzo della luce, le piante riescono a preparare con apparente facilità tante svariate sostanze che noi così a stento riusciamo a riprodurre. Che cosa non potrebbe fare uno di noi con un laboratorio installato e fornito in tal guisa?

I mezzi che la chimica organica impiega a preparare delle sostanze naturali sono del tutto diversi da quelli che la natura ha a sua disposizione. La prima si serve principalmente di temperature elevate e delle più energiche affinità chimiche. Gli acidi minerali e le basi più forti, gli alogeni, i metalli più elettropositivi come potassio, sodio e magnesio, certi cloruri metallici anidri e i composti alogenati del fosforo sono i reagenti che, quotidianamente impiegati nei nostri laboratorii, permettono la ricostruzione delle sostanze organiche.

I processi sintetici che la chimica organica sa compiere non sembrano invece stare in se in tale brusco contrasto coi naturali e qui, come potrò mostrare più avanti, il confronto fra i due ordini di fenomeni accenna a qualche probabile analogia.

Si chiede perciò di quali misteriose forze dispongano gli organismi viventi per potere ottenere per vie apparentemente così semplici risultati così grandiosi. Non occorre di invocare come si faceva una volta una particolare forza vitale; si può invece ritenere che la differenza sostanziale fra le esperienze di laboratorio ed i processi naturali consista nella scelta dei catalizzatori. Si comprendono sotto questo nome quelle sostanze

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