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problemi di chimica organica 55

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rivista di Scienza - Vol. I.djvu{{padleft:65|3|0]]ziale fra i fermenti organizzati e gli enzimi non formati sia priva di fondamento, in quanto che anche dopo la morte delle relative cellule permane il potere fermentante. I fermenti organizzati del lievito di birra come pure quelli delle fermentazioni acetica e lattica contengono enzimi solubili od insolubili che possono sopravvivere al protoplasma. Così la teoria chimica della fermentazione di Liebig è tornata in vigore ed il campo delle funzioni vitali non riproducibili è stato notevolmente ridotto. Gli enzimi stessi conservano una sorta di vitalità che può esser spenta e precipuamente assai spesso, ciò che dà molto a riflettere, mediante quegli stessi «veleni» che rendono inattivo il platino colloidale.

Gli enzimi possono inoltre ben spesso esercitare la loro azione in due sensi opposti e cioè determinare non solamente la decomposizione, ma anche la ricombinazione. Così per es. la limitasi provoca la produzione del maltosio e la lipasi favorisce la eterificazione. Sembra cioè che esista una legge generale secondo cui nei processi invertibili il catalizzatore agisce accelerando in entrambe le direzioni e conducendo all’equilibrio.

Nelle piante verdi si aggiungono all’azione dei catalizzatori suddetti anche altri cofficienti di importanza fondamentale: l’azione della clorofilla e l’influenza della luce che sono strettamente legate fra di loro; sotto l’influenza dei raggi luminosi si compie nelle cellule verdi il cosidetto processo di assimilazione pel quale nel granulo di clorofilla si forma l’amido.

La natura dispone di due meravigliosi pigmenti che hanno la maggiore importanza per la vita degli organismi superiori; la sostanza colorante verde, la clorofilla, del regno vegetale, e la rossa, l’emoglobina, del mondo animale.

La intima costituzione chimica di queste due sostanze è ancora ignota, le ricerche più recenti hanno tuttavia condotto a riconoscere fra esse una singolare analogia. Dalla emoglobina si può separare il suo componente albuminoidico, la globina; si ottiene così l’ematina che liberata dal ferro che contiene si trasforma in ematoporfirina. D’altra parte la scissione profonda della clorofilla conduce ad un corpo di composizione relativamente semplice, alla filloporfirina. Ora questi due composti la ematoporfirina e la filloporfirina sono sostanze

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