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68 | RIVISTA DI SCIENZA |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rivista di Scienza - Vol. I.djvu{{padleft:78|3|0]]partecipato alla elaborazione del concetto stesso. Basti citare il concetto di limite in matematica, quello di forza o quello di potenziale, quello di equivalente meccanico del calore ecc., i quali, pure avendo il loro punto di partenza nell’esperienza ordinaria della vita e trovandosi in germe, sia pur confusamente, anche nella mente del più rozzo e ignorante fra gli uomini, si sono andati determinando e precisando in una forma che li rende inaccessibili a chi non abbia, rifacendo in certo modo il cammino fatto da essi, acquistato le nozioni necessarie a impadronirsene. Chi non ha seguito queste elaborazioni dei concetti scientifici, non può nè meno sospettare le difficoltà che vi s’incontrano, nè immaginare le vicende attraverso cui i più elementari concetti sono passati nella storia delle ricerche, e le dispute che intorno ad essi si sono accese. E alla maggioranza ignara riescono incomprensibili la ragione della disputa e gli argomenti addotti per sostenere l’una o l’altra opinione e, non di rado, sembrano puerili e risibili.
Ognuno crede di avere un’idea molto chiara e precisa di ciò che sia una specie animale o vegetale; ed è ben naturale che sia così, dal momento che nessuno esita a riconoscere a prima vista questa o quella specie di pianta o di animale. Anche un bambino distingue le mele dalle pere, un can barbone da un cane da caccia e s’accorge che una pianta o una bestia, ch’egli vede per la prima volta, è «nuova» per lui e non la confonde con una delle tante a lui già note.
E questa, si potrebbe dire quasi intuitiva classificazione, che fa l’uomo rozzo, e il bambino, in molti casi almeno, coincide abbastanza bene con quella ragionatamente fatta dai botanici e dagli zoologi, ed è pure il risultato di un processo mentale sostanzialmente non diverso. Nell’un caso e nell’altro è la comparazione, fondata sull’apprezzamento delle somiglianze e delle differenze, che conduce al risultato. Perchè questo apprezzamento sia possibile, è necessario un processo di analisi, da cui poi, per un processo di sintesi, si ricostituisce una rappresentazione schematica, quasi un modulo che, in ogni nuovo caso serve di termine di confronto e permette il riconoscimento.
È certamente meravigliosa la rapidità con cui si compiono operazioni apparentemente così complicate. Ma la meraviglia s’attenua forse alquanto, se pensiamo che anche gli animali,