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Cap. VI

Della dittatura.

L’inflessibilità delle leggi, per cui non cedano agli eventi, può in certi casi renderle perniciose, e cagionare la perdita dello stato nella sua crisi. L’ordine e la lentezza delle forme richiedono uno spazio di tempo, che talvolta le circostanze rifiutano. Possono accadere mille casi, ai quali il legislatore non abbia provveduto, ed è una previdenza necessarissima, il sentire che tutto non si può prevedere.

Non bisogna dunque voler rassodare le politiche instituzioni fino al punto di togliersi il potere di sospenderne l’effetto. La stessa Sparta lasciò dormire le sue leggi.

Ma i più grandi pericoli soltanto possono bilanciare quello d’alterare l’ordine pubblico, e non mai si deve fermare il sacro potere delle leggi, se non quando si tratti della salvezza della patria. In quei casi rari e manifesti, si provvede alla pubblica sicurezza

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