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baby 105

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rovetta - Baby e tiranni minimi.djvu{{padleft:105|3|0]]tiva che non poteva odiare soltanto la Giustiniani; odiava anche il Damonte, e quell’odio, quella collera sua, in quel primo impeto di sdegno pareva arrivasse fino alla Baby.

— In fine poi, che cosa me ne deve importare?... Nulla. Non vado più in casa Castelguelfo per non arrischiare di essere incomodo, e tutto è finito... A me proprio non preme punto; e che quel cretino sia innanzi nelle sue buone grazie quanto vuole!...

Ma Andrea era troppo onesto e schietto e non poteva mentire nemmeno con sè stesso. Interrogò il suo cuore, e il cuore gli rispose fra i rimorsi e la disperazione ch’egli era geloso e che ne soffriva come un dannato.

Geloso!... Dunque... Dunque era l’amore?!

Sì, sì, era l’amore, e bisognava fuggire, nascondersi e non rivederla mai più!...

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