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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rovetta - Baby e tiranni minimi.djvu{{padleft:143|3|0]]liano fosse entrato in quel momento, egli si sarebbe avventato contro di lui. La Castelguelfo e il Baldi si scambiarono un’occhiata di intelligenza. Quella si sentì irritata contro i furori del Santasillia; Marco Baldi, prudentemente, cambiò il soggetto delle sue chiacchiere.

Ma Andrea non potè più riaversi, e anche dopo e nei giorni seguenti, sembrava proprio ammattito. Aveva sempre dinanzi agli occhi la Baby irrequieta, col giubbettino rosa; e fisse, fra lo spasimo della mente e del cuore, le parole del Baldi. Sentiva sempre più acuto e penetrante il profumo di quella camera, così piena di seduzioni forti e misteriose. Ma il ritratto di Giuliano, messo, con amorosa cura, accanto al letto; il cuscino vuoto, presso l’altro, dove vedeva sempre la testina bionda della Baby, lo facevano delirare di gelosia... Poi, per fargli perdere del tutto la ragione, capitò l’annunzio della morte del conte Pancrazio, colla piena conferma di tutte le notizie avute o già divulgate, a proposito del testamento.

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