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172 | tiranni minimi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rovetta - Baby e tiranni minimi.djvu{{padleft:172|3|0]]questo tasto era inflessibile. Guai, se sentiva leticare!... E aveva ragione, perchè ne scapitava il decoro della famiglia.
Quando attraversarono la Piazza Brà, la Contessa indicò ad Agnese il Caffè d’Europa.
— «Guarda com’è bello, ti piace?»
La bimba guardò senza risponder nulla: pareva istupidita.
— «Tutte le sere, o suona la banda sulla piazza o c’è concerto dentro, nella sala del Caffè — Guarda com’è grande! — Noi ci veniamo sempre. E verrai anche tu, colla Rosalia. Vedrai, vedrai; un po’ di buona volontà, un po’ di buon cuore, e pulizia, e puoi star sicura di godere il papato!»
Giunte in fondo della piazza le fe’ ammirare anche l’Arena.
— «Lì dentro, una volta, ci stavano le bestie feroci, che mangiavano i Cristiani vivi». E con un suo ghignetto di compiacenza, continuò: «Di’ la verità, ti piace più Mori...» era il capoluogo del paesello di Agnese: «ti piace più Mori o Verona?