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tiranni minimi 183

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Ma i coniugi ne avevan pochini da spendere, e meno ancora ce n’erano per i gusti aristocratici della contessa Orsolina. Le loro rendite non toccavano mai le tremila lire, tutto compreso; quantunque il conte Venceslao, dopo la scuola, corresse in giro a dar lezioni private.

— «Il benedett’uomo si strugge se non sta a predicare il latinorum!» diceva la Contessa, colla sua voce sgarbata, ai professori, che la sera le facevano corona al Caffè d’Europa. — Essa voleva dare ad intendere che non ce ne fosse punto bisogno, che anzi avesse a noia quel lavoro soverchio del marito; poi, nel segreto delle pareti domestiche, lo stimolava, rimbrottandolo, a darsi moto per trovar lezioni.

Alla signora piaceva assai di stare sulle mode, sebbene non fosse molto lungi dalla quarantina. Ma si sentiva rifiorire con un ritorno di aspirazioncelle giovanili, grazie a quel marmocchio, che le era capitato, non sapeva come, dopo dieci anni di matrimonio. E poi si reputava sempre una bell’asta di donna, e si arricciava le ciocchi-

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