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tiranni minimi 211

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In que’ giorni appunto ricorreva a Verona la fiera di Santa Lucia; la gran festa dei bambini.

Santa Lucia, raccontavano le mamme, passava ogni anno, nella notte dal dodici al tredici dicembre, coll’asinello carico di doni, di giocattoli, di bei vestiti, di dolci, di aranci, di mandorlato; e tutto ciò per regalarlo in premio ai ragazzini ch’erano stati buoni e che avrebbero messo un bel piatto pieno d’avena vicino alla finestra del salotto, per rinfrescare l’asinello della santa.

E siccome Santa Lucia, a quanto pare, scende dalle celesti sfere per far le sue provviste in città, così a Verona, in quel tempo dell’anno, c’è fiera per tre giorni; e la sera illuminazione e folla, e baccano in Via Nuova e in Piazza Brà, e gran lusso nelle mostre dei negozi; e per tutto baracconi, trabacche e casotti pieni di roba.

La contessa Orsolina, cascasse il mondo, non sarebbe certo rimasta in casa in una di quelle tre sere. — Figurarsi! — La Rosalia se la godeva tanto! — E pensava, invece, che se l’Agne-

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