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214 tiranni minimi

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Agnese spinse fuori il visino pallido fra quel mucchio di roba. — «Di voi...» e qui la padrona, rifece, gravemente e lentamente, l’atto famoso di Pilato: «di voi, me ne la-vo le ma-ni!»

— «A me Santa Lucia porterà l’abitino bello, a te niente!... A me, le chicche bone... a te niente!... a me... pru... pru... a te niente!» canticchiava Rosalia, la vigilia della festa, per mortificare l’Agnese.

Ma alla povera bambinaia non facevano gola nè l’abitino, nè le chicche, nè il cavallino di legno. Essa pure aspettava con ansia, quasi con angoscia, il regaluccio di Santa Lucia; ma era ben altro: erano i denari del viaggio per andar a trovare la mamma ammalata.

E aveva tanto pregato per ottenere i quattrinelli occorrenti, ed era tanta la fede della ragazzina buona, ch’ella si teneva proprio sicura, in cuor suo, di essere esaudita. — «Anche la Rosalia non aveva sempre ottenuto dalla Santa tutto ciò che le avea domandato? — La contessa Orsolina non assicurava la figliuola che l’abito

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