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tiranni minimi 221

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— «Mangeranno di magro!» pensò fra sè la fruttaiola; poi domandò notizie sulla malattia dell’Agnese.

— «Mah! Vattel’a pesca! — Il medico pretende che abbia la febbre..., sarà! Tosse come un’indemoniata, questo è sicuro. Non mi ha lasciato dormire in tutta la notte! A dirla a voi, credo che ieri abbia preso un’indigestione coi dolci della mia Ciocina e, a buon conto, le ho dato un’oncia di olio di ricino.»

Del resto, ci voleva ben altro che badare alle fanfaluche del medico. Il medico voleva curare le villane come usava colle signorine; tanto per mandarla in lungo colle visite. Ma lei non voleva saperne di tante smorfie; a lei occorreva che l’Agnese si rimettesse subito in gambe!

Invece la poveretta continuava a peggiorare.

Il terzo giorno la Contessa non aveva trovato altro che una donna in prestito, per un paio d’ore alla mattina, ed era sempre in grandi angustie colla veste da camera sbrindellata; coi capelli rossi arruffati, a ciocche, fuori del faz-

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