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tiranni minimi 223

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rovetta - Baby e tiranni minimi.djvu{{padleft:223|3|0]] le cagionava un sonno intenso, morboso, e allora, ne’ deliri angosciosi, vedeva la mamma in un letto tutto bianco, che moriva, e Menico le piangeva accanto.

La contessa Orsolina non passava dalla sua stanza altro che per brontolare, e la Rosalia non dovea entrarci perchè aveano paura che pigliasse il male. Soltanto una volta, verso sera, mentre la Contessa era andata fuori, appunto per prendere le informazioni della nuova bambinaia, il conte Venceslao le capitò in camera, pauroso, titubante, e le nascose, in fretta, sotto le coperte, un arancio ch’egli avea preso a Rosalia. Ma raccomandò bene, quasi pregando la piccola ammalata, che lo ringraziava commossa, di non farsi vedere quando lo mangiava.

E la Contessa, frattanto, andava in solluchero colla nuova bambinaia; sbuffava sempre più perchè ancora si dovea tener in casa quell’altra, e nell’ira, dimenticando tutta la sua aristocrazia, scagliava contro il Municipio di Verona tutti gli epiteti e gl’improperi che, quando faceva l’affit-

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