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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rovetta - Baby e tiranni minimi.djvu{{padleft:36|3|0]]mentre il cuore gli ritornava a battere fortemente e sentiva che non avrebbe più avuto nulla nè da chiedere nè da desiderare, nè da sperare al mondo, se... se quella piccola finestra fosse stata rischiarata!...

Guardò... guardò... ma era ancora troppo lontano per poterla scorgere; e poi c’era di contro un lampione a gaz, maledetto!, e gli impediva di distinguer bene!

Dio, era tutto buio!... Fa ancora qualche passo... — Sì, sì... c’è il lume!... Ma no; quello è il riverbero del gaz!... Sì, sì, era proprio la finestra illuminata!..! — e vide l’ombra, l’ombra cara, dietro dei vetri!

— Oh, Adele, Adele, Adele, come ti voglio bene!... Come ti voglio bene!... — mormorò Andrea coll’amore e la felicità che gli prorompeano dall’anima. Egli, a un tratto, si sentiva rinascere; si sentiva allegro, allegro: gli sarebbe parso di volare lassù, presso quella finestra!

Il lume e l’ombra rimasero dietro ai vetri alcuni minuti, finchè Andrea, passando strisciò

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