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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rovetta - Baby e tiranni minimi.djvu{{padleft:96|3|0]]benedettino, pareva rallegrarsi alla gaiezza dei colori, e alla festevole semplicità di quella personcina elegante, a quella voce che vi risonava armoniosa e al sorriso fresco e buono.

Ma la Baby divenne seria, appena incominciarono a visitare il museo. Allora il suo visetto incantevole non esprimeva più altro che una grande attenzione. Il Santasillia faceva la storia degli oggetti più rari e curiosi, e la Baby tutta assorta, teneva fissi in lui gli occhi intelligenti, appassionandosi a quelle maraviglie, e a mano a mano che egli si accalorava nel discorso, il piacere ch’essa ne risentiva sembrava farsi più vivo, mentre il seno, chiuso nell’abito attillato, le si movea ansante. Ci fu un momento in cui essa impallidì e i suoi occhi ebbero anche un barbaglio di lacrime. Andrea mostrando una zagaglia raccontava il pericolo in cui era caduto, quando inoltrandosi troppo imprudentemente nel paese dei Bogos, arrischiò di rimanere in mano dei selvaggi. Ma per altro, la grande commozione della Contessina non le impedì poi di celiare e ridere, tornando a casa con Marco

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