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4 | rappresentazione di abramo e agar. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sacre rappresentazioni I.djvu{{padleft:13|3|0]]
Et andrem passo passo
50Al vespro alle Murate,
E con fede gustate
Que’ loro suavi canti,
E parranvi angiol santi
Udir cantar dal cielo.
55Vedete, e’ non è gielo,
La stanza non fia calda,
Poi una bella lalda
O dua, si ben diranno
Che si starebbe un anno
60Fermo a tal melodia.
Or su, pigliam la via;
E meco ognun s’attenga.
Antonio un po’ adirato dice:
E volete ch’io venga,
Padre, si mal vestito?
65Risp. il Padre:Parti che sia ardito?
E a chi, e perchè?
Per quel che ver non è.
Che manca? e che vorresti?
Risp. Antonio:Manca, che voi dicesti
70Di farmi un bel mantello,
Et i’ho ancora avello,
E meno or vi pensate.
Risp. il Padre:Or che siamo di state
Portasi questi panni?
75Risp. Antonio:}Et i’ ho ormai tanti anni
Ch’io starei ben col lucco.
Aimèl s’io fussi il cucco
Non l’arei tanto a dire,
E potrèmi vestire
80Più ch’io non volsi mai.
Risp. il Padre:E stu ha’ tempo assai
Tu l’hai speso assai male.
Dimmi, che giova o vale
L’esser grande e borioso,
85Bello e non virtudioso?
E vestir riccamente,
E non aver nïente