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A lui m’affido: un nuovo ardor già sento
Vado in braccio al mio fato, e non pavento

C O R O.

Alma più intrepida
  Nò non si dà

S A F F O.

Vista terribile,
  Tu fosti immagine
  Della mia barbara
  Fatalità.
Dolce speme del mio core,
  Non mi è grave il fato mio;
  Ma il dover lasciarti, oh Dio,
  È insoffribile dolor.

C O R O.

Qual costanza, qual’esempio
  Di coraggio, e di valor.

S A F F O.

Va crudel, che della morte
  Il vederti è più gran pena
  Più quest’alma non si frena
  E m’opprime il mio dolor.

F I N E.

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