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I.
La baia di Lopez.
— Adagio, ragazzi, e aprite bene gli occhi!...
— Ma, dunque, è venuto qui, mastro Hurtado?
— Chi lo sa, Vasco?...
— Ti ha detto qualche cosa il capitano?...
— Sì e no.
— Ecco un enigma, mastro.
— To’, chiacchieriamo come pappagalli e non guardiamo i banchi!... Non udite che la chiglia tocca?
— Un colpo di barra e filiamo ancora, mastro. Fa tanto oscuro, che nella cala della Guadiana, a mezzanotte, ci si vede meglio.
— Lo credo, Vasco. Hum! Che odor di polvere, che si sente qui!...
— E di corda d’appiccati, mastro mio!...
— E ridete, mentre fra un quarto d’ora potete trovarvi all’estremità d’un pennone con tre braccia di buon spago attorno al collo e le gambe in aria.
— Lo credi, Hurtado?
— Se lo credo?... Corpo d’una pipa rotta!... È qui che l’anno scorso il Kentucky ha sorpreso il brasiliano, lo sapete?
— No, Hurtado. Sono stati appiccati tutti?
— Come i ladri: gl’incrociatori non ischerzano e quando mettono le mani su di una nave negriera, gettan via l’avarizia e consumano spago con un’abbondanza che fa venire la pelle d’oca.
— Così il capitano Cabral non ci fa più concorrenza.