Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Combattimento terribile. | 45 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Salgari - I solitari dell'Oceano.djvu{{padleft:45|3|0]]coperta, orrendamente mutilati ed il loro sangue, seguendo il pendìo del tavolato, sfuggiva a fiotti per gli ombrinali.
Un urlo immenso, selvaggio, saluta la ritirata dell’equipaggio.
— Al castello! — urla Sao-King.
La notte cominciava allora a calare rapidamente.
Il sole, rosso come un disco di metallo incandescente, si tuffava in mare mentre verso l’est le acque diventavano oscure e dei densi nuvoloni salivano in cielo, coprendo a poco a poco i primi astri.
I marinai, quantunque costretti a ritirarsi, non avevano perduto interamente la loro fiducia, nè erano intenzionati di arrendersi.
Con prodigiosa rapidità avevano vuotata la camera comune e avevano portato sul castello tutte le loro casse contenenti i loro oggetti e le brande, improvvisando a loro volta una barricata.
Ciò fatto, avevano tagliate con pochi colpi di scure le due scalette che mettevano sul castello.
— Cerchiamo di resistere fino a che l’oscurità metterà termine alla lotta — aveva detto il capitano. — Più tardi vedremo che cosa ci converrà fare.
I chinesi in quel momento si precipitavano all’assalto incoraggiandosi con urla feroci.
Erano giunti quasi all’albero maestro, quando il cannone fece nuovamente fuoco. Consumata la mitraglia disponibile, questa volta aveva tirato a palla, tracciando un solco sanguinoso fra i ribelli.
Subito i moschetti vi avevano fatta eco, lanciando proiettili in tutte le direzioni.
I coolies, quantunque assai maltrattati da quel fuoco intenso, attraversano correndo l’ultima parte della coperta e s’accumulano sotto il castello.
S’aggrappano ai margini del tavolato, salgono gli uni sulle spalle degli altri e cercano di issarsi e di sfondare la barricata.
I marinai afferrate le scuri e le sciabole d’abbordaggio, tempestano con furore crescente.
Spaccano crani, troncano braccia, fendono dorsi, mentre il capitano con una sbarra di ferro pesantissima spazza via quanti si presentano dinanzi a lui.
Quella resistenza disperata, finisce collo sconcertare i coolies. Le perdite sono già enormi e non un solo chinese è riuscito a salire sulla barricata difesa con tanta ostinazione.
Sao-King che vede cadere i suoi uomini a drappelli e che teme si facciano uccidere inutilmente, comanda la ritirata.
— Li prenderemo domani — grida. — Tutti a poppa!
Il timone è in nostra mano e per ora basta! —
I coolies che già vacillavano, si ripiegano frettolosamente, sostenuti dal drappello dei moschettieri e si addensano verso poppa, dove in fretta e furia innalzano una seconda barricata dietro l’albero maestro.