Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
48 | Capitolo Settimo. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Salgari - I solitari dell'Oceano.djvu{{padleft:48|3|0]]
— Cosa volete, capitano — chiese.
— Affrettatevi a scendere.
— Devo aiutare il commissario. —
Un riso sinistro gli giunse agli orecchi.
— Che quelle mignatte rimangano a bordo, — disse il capitano. — Ne ho avuto abbastanza di loro.
L’ufficiale aveva fatto un gesto di furore.
— Avete dimenticato che vi sono i chinesi a bordo? — chiese con ira.
— Che se la sbrighino essi coi coolies.
— Signore, voi non commetterete mai una simile infamia!
— Scendete o faccio tagliare le funi.
— Non scenderò che col commissario e con suo fratello.
— Stupido! Che il diavolo vi porti! — gridò il capitano furioso. — Per l’ultima volta scendete.
— No, signore. Io non commetterò mai una simile vigliaccheria.
— Allora buona notte! Tagliate le gomene!
Il signor Vargas aveva mandato un urlo di rabbia e si era slanciato verso un moschetto stato abbandonato sul castello.
— Pirata! — gridò. — Ti uccido! —
Un lampo ruppe le tenebre, seguìto da uno sparo e da un grido di dolore.
— Ti ho colto, avvelenatore! — urlò l’argentino.
Uno scoppio di risa s’alzò fra le tenebre.
— Buona notte, signor Vargas! — gridò una voce ironica.
Era quella del capitano Carvadho.
A quello sparo le sentinelle chinesi che vegliavano sulle barricate, erano balzate in piedi, gridando:
— All’armi! Gli uomini bianchi! —
Il commissario intanto, aiutato da Ioao, era riuscito ad alzarsi e s’era aggrappato alla murata.
— Che cosa succede signor Vargas? – chiese.
— I vili ci hanno abbandonati.
— Chi?... I marinai! – esclamò il signor de Ferreira con doloroso stupore.
— Ed anche il capitano.
— Miserabili!
— E l’ho mancato! L’avessi almeno ucciso!
— Sicchè siamo soli?
— Soli, signore, e contro tutti i chinesi.
— E voi non li avete seguìti?
— Mi sono rifiutato di abbandonarvi, signore. Non ho voluto rendermi complice d’una simile vigliaccheria.
— E non avete pensato che i chinesi vogliono il nostro sangue?
— Forse Sao-King non si prenderà la nostra pelle.
— Almeno la tua — disse Ioao. — Io mi rammento che quando