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capitolo xiii. — un terribile combattimento. | 115 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Salgari - Il re della prateria.djvu{{padleft:121|3|0]]sbarra di ferro, e più oltre scorse Nunez, il quale aveva il viso imbrattato di sangue. Anche morto, il giovane negriero, conservava i suoi energici lineamenti.
— Addio... capitano!... — mormorò di Chivry.
Poi aggrappandosi alla branca della scala scese nel quadro, vi rimase parecchi minuti; indi risalì in coperta, portando con sè una scatola di latta, che pareva fosse chiusa ermeticamente.
Si trascinò presso la murata e guardò l’acqua che montava con furia.
Prese la cassetta e la gettò in mare balbettando:
— Almeida... forse... non tor...nerà... più... al Brasile... possa... almeno... saper...lo... il... march... —
Non finì. Le forze gli vennero meno e cadde sul ponte, mentre l’Albatros affondava rapidamente, inabissandosi sotto le onde dell’Atlantico.