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capitolo xii. — il tradimento. 223

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Salgari - Il re della prateria.djvu{{padleft:229|3|0]]la salvezza dei prigionieri, e che sapesse il pericolo che correva il suo padrone; perciò galoppava disperatamente.

Malgrado quegli sforzi, i due indiani guadagnavano sempre, e Sanchez udiva le loro grida avvicinarsi. Si volse sulla groppa e guardò: non erano che a trecento passi.

— Aspettate, bricconi!... — esclamò.

Trattenne violentemente il cavallo, puntò il rifle e mirò il più vicino. Stava per far partire il colpo, quando un pensiero lo trattenne.

— Posso peggiorare la condizione dei prigionieri, — mormorò. — Tanto peggio pei cavalli! —

Premette lentamente il grilletto e fece fuoco. Il cavallo dell’indiano più vicino ebbe uno scatto improvviso e stramazzò fra l’erbe, sbalzando innanzi a sè il cavaliere.

— Ecco uno che non m’inseguirà più, — disse Sanchez, allentando le briglie e lanciando il suo destriero al galoppo. — Poi, toccherà all’altro!... —

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