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In mezzo ai ghiacci | 123 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Salgari - La stella dell'Araucania.djvu{{padleft:123|3|0]]se, ricavandone somme ingenti. In Siberia per esempio, nel solo distretto di Obdorsk, non si ricavano meno di settemila chilogrammi di penne all’anno.
I massacri maggiori si fanno sempre nelle Farol, anzi si può dire che vi siano occupati quasi tutti gli abitanti, e nota che quelle isole sono così dirupate da rendere le caccie estremamente difficili. E ogni anno un gran numero di cacciatori vi lasciano la vita, fracassandosi nelle gole e precipitando sulle rocce marine.
— Non li cacciano coi fucili dunque?
— No, Pardoe, vanno a sorprenderli nei loro nidi e per far ciò sono costretti a calarsi nei precipizi e giù dalle rupi per mezzo di corde, o tentare delle scalate che nè io, nè tu oseremmo fare, anche avendo quarant’anni di meno.
— Sicchè ne ammazzano molti, — disse il baleniere.
— Tanti che si dovette fare una legge per mettere un freno alla temerità di quegli isolani, considerando i morti in tali caccie come suicidi volontarii, e quindi negando loro la sepoltura in terra santa.
— Qui non vi sarebbe bisogno di rischiare la pelle per prenderne a migliaia e migliaia con un semplice bastone. To! che è che li spaventa? —
Tutti quei milioni di volatili, come se avessero ricevuto un comando, si erano alzati formando una nuvolaglia così compatta da intercettare quasi completamente la luce ed ottenebrare improvvisamente la baia. I micropteri invece, che non potevano volare, si erano precipitati nel canale a battaglioni, nuotando con tale rapidità coi loro piedi palmati da sconvolgere l’acqua e da raggiungere la riva opposta in soli pochi minuti.
— Che vi siano dei patagoni in questi dintorni? — chiese Mariquita.