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cap. xxiii. — l'ultimo colpo di amali 343

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Salgari - Sul mare delle perle.djvu{{padleft:383|3|0]]vesti e dei suoi ornamenti. Io ti posso giurare che nessuno lo ha veduto.

— E dove si è recato?

— Verso la costa, onde raggiungere la sua flotta.

— La squadra! — esclamò il francese, messo in sospetto da quelle parole. — Dove vuole recarsi?

Il ministro esitò a rispondere.

— Parla o ti faccio gettare dalla finestra e ti mando a romperti il cranio sulle pietre della piazza.

— Ha detto che voleva colpire Amali al cuore.

— Non ti comprendo.

— Ha parlato di Mysora.

Questa volta fu Jean Baret che divenne livido.

— Il miserabile! — gridò. — Ora capisco tutto. Egli vuole assalire la rocca d’Amali, approfittando della lontananza dei pescatori di perle. Durga! Durga!

— Signore! — rispose il luogotenente di Amali.

— Fa’ preparare venti cavalli dei più veloci e scegli una scorta di uomini fidati.

— Si parte?

— E senza perdere un minuto. Si tratta di salvare Mysora, mi comprendi? Se dovesse cadere nelle mani del marajah, sarebbe perduta per sempre per Amali e fors’anche uccisa.

— Dobbiamo inseguire il marajah?

— E lo raggiungeremo prima che s’imbarchi.

Durga si era precipitato giù dalle scale come un uragano, correndo verso le scuderie reali.

Jean Baret si era volto al fratello di Binda:

— Voi terrete prigioniero quest’uomo fino al mio

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