< Pagina:Salgari - Un dramma nell'Oceano Pacifico.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
22 capitolo secondo. — il naufrago.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Salgari - Un dramma nell'Oceano Pacifico.djvu{{padleft:28|3|0]]

Al chiarore di un lampo potè scorgere, a meno di due miglia da prua, un’isola ergersi sulle spumanti onde. Aguzzando ben bene gli occhi, gli parve di vedere dei punti luminosi brillare sulla spiaggia.

— Quelle canaglie di selvaggi ci hanno scorti e cercano di attirarci in qualche porto, — mormorò. — Ma, miei cari ghiottoni, il capitano Hill vi conosce così bene da non lasciarsi ingannare. —

Poi, volgendosi verso il vecchio Asthor, gridò con voce tuonante:

— Ehi, vecchio lupo, tutta la barra all’orza e viriamo al largo. Lo spiedo degli antropofagi non è fatto per noi. —

A quel comando i marinai si slanciarono alle braccia di manovra e la Nuova Georgia, con una magnifica bordata girò al largo lasciando a sinistra quella prima isola che indicava la vicinanza dell’arcipelago di Santa-Cruz.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.