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396 | lettere di fra paolo sarpi. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu{{padleft:404|3|0]]che si possono ignorare senza detrimento: più mi pare che importi quella di Richer, e mi dispiace che li sia vietata la publicazione della difesa, ch’egli manda obbliquamente appoggiata al Concilio di Basilea. In queste nostre parti non può far buon frutto, per gli interessi vecchi e duranti, che queste regioni hanno di non ricevere quel Concilio.
Dell’armata marittima di Spagna non si fa gran capitale qui, per li disegni de’ Turchi, come maggior lume offusca il minore; massime che si tiene per certo, esser l’Inghilterra sufficiente per difendersi in quel regno, in Ibernia e nella Virginia. È ben mala cosa che con la connivenza lascino pigliar piede a’ Gesuiti. L’avviso che mi dà delli tentativi passati, mi fa concludere qualche imminente mutazione: ben sarà quando riesca senza intervento di Reformati, perchè così ciascuno sarà costretto di farne maggior conto.
Io ho veduto con molto piacere l’editto e il resultante del consiglio, ma più mi piace quello che V.S. scrive a monsieur Assellineau esser promesso, e non scritto, se pur la promessa sarà mantenuta. Ma se la regina dipende da Spagna, V.S. lo potrà giudicare.
Avevo già ricevuta per altra via la raccolta delle cose passate nel fatto di Richer, le quali servono bene per giustificazione della maniera e ordine tenuto da lui. Io però sto con molto desiderio che difenda anco efficacemente la dottrina; perchè se la contraria prende piede in Francia, la quale sino al presente ha fatto opposizione a tutte le dottrine tiranniche, io averei gran dubbio che potesse esser con facilità disseminata per tutta l’Europa.