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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Satire (Persio).djvu{{padleft:124|3|0]]faceva correndo nudi, e consegnandosi l’uno dopo l’altro delle faci fino ad un segno determinato. A questa corsa paragona Lucrezio la vita umana, e Persio l’ordine delle successioni. L’uno e l’altro assai bene.

popa venter. v. 74. — Popa sustantivo significa vittimario: qui però è fatto addiettivo e val pingue, ed ha molta forza e proprietà, null’altro essendo il mestiere de’ vittimarj, che il ferire le vittime, ingozzarsele, ed ingrassare.

catasta. v. 77 — Era una specie di tavolato eminente, e chiuso da cancelli di legno, ove si sponevano alla vendita ben tersi e ingrassati gli schiavi: fra’ quali erano in pregio singolarmente per bella corporatura quelli di Cappadocia.

acervi. v. 80. — Il sillogismo acervale, altrimenti sorite, di cui narrano inventore Crisippo, era una subdola e cavillosa argomentazione procedente all’infinito. L’intendimento adunque di Persio si è di mostrare che i limiti alle brame dell’avarizia sono ardui a fissarsi quanto quelli dell’argomento sorite.







fine.
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