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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Satire (Persio).djvu{{padleft:98|3|0]]nella mitologia gli onori divini; nè veggo (quando pure ciò fosse) attribuita a queste bastarde divinità tanta efficacia di padrocinio, da poter dare molta speranza di retribuzione agl’interessati loro divoti. La superstizione non indora la barba a’ poveri semidei, a’ numi di braccio corto. Sono perciò dell’avviso di quegli eruditi, che nel fratres ahenos intendono gli Dei tutti generalmente presi. Infatti osservane ben bene l’origine, e li troverai tutti fratelli.

litabo. v. 75. — Litare significa propiziare gli Dei con tenui sagrificj. Tali si erano le offerte di farro, di cui servivansi i poveri in difetto d’incensi e di vittime. Conclude adunque santamente il poeta, che un tenuissimo olocausto fatto, dice Dante,

Con tutto il cuore, e con quella favella
Ch’è una in tutti,


è più accetto alla divinità, che qualunque magnifico sagrificio accompagnato da sporca coscienza. In questi splendidi donativi fatti all’altare, Persio non sapeva vedere che un espresso oltraggio alla divina Giustizia riputata venale e placabile a prezzo d’oro.

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