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sulla origine delle stelle cadenti. 87

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Schiaparelli - Le stelle cadenti.djvu{{padleft:91|3|0]]accompagnarsi nel loro viaggio celeste a piccola distanza l’uno dall’altro. Se infatti per esempio supponiamo, che la rivoluzione di H nella sua orbita sia di una centesima parte più breve che quella di C, è manifesto che, ad ogni giro intorno al Sole, H anticiperà sulla posizione di C di un centesimo del giro stesso, e dopo dieci giri H avrà avanzato di 10 centesimi di giro, e dopo cinquanta giri H avrà avanzato di cinquanta centesimi, o di mezza rivoluzione. Coll’andar del tempo dunque H potrà occupare rispetto a C nella sua orbita tutte le configurazioni possibili. In un solo caso questo non succederà: cioè quando la rivoluzione di H intorno al Sole si faccia in un tempo matematicamente uguale alla rivoluzione di C. Ma questo è infinitamente poco probabile che avvenga; e dato che avvenisse, non potrebbe durare; le perturbazioni planetarie, esercitandosi sui due corpi con diversa intensità, tosto produrrebbero quella differenza di tempi rivolutivi, che prima non esisteva.

Un esempio illustre di questi avvenimenti, che ora ho descritto, è stato osservato sulla cometa di Biela nel 1845. Questa cometa, di cui già ho avuto occasione di descrivere il corso nella lettura precedente, è una fra quelle di breve periodo, ed è stata osservata già più volte nei suoi ri-

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