< Pagina:Scientia - Vol. IX.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

l’opera di giovanni schiaparelli 309

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Scientia - Vol. IX.djvu{{padleft:317|3|0]]

Era piccolo di statura, piuttosto tarchiato, e coll’andare degli anni leggermente incurvò, sicchè alcuni si compiacquero chiamarlo il curvo e accigliato astronomo di Brera. L’occhio suo era fortemente miope, e ad esso forse dovevasi il suo andare per le vie, il suo presentarsi nei pubblici ritrovi, sempre circospetto e in apparenza diffidente. Invecchiando la fisionomia sua prese a rispecchiare meglio e sempre più l’alta intelligenza e l’abituale nobiltà del pensiero. I suoi ultimi ritratti colpiscono più che quelli della sua virilità. Vorrei essere pittore, e riproducendolo quale egli oggi mi riappare e quale era negli ultimi suoi anni sarei certo di tramandare ai posteri una delle più nobili figure di vecchio e di scienziato che mai siano esistite.

Milano, R.° Osservatorio astronomico di Brera.

G. Celoria

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.