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la dottrina degli anticorpi | 311 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Scientia - Vol. VII.djvu{{padleft:319|3|0]]Queste intossicazioni consistono, secondo l’Ehrlich, in una fissazione delle molecole di tossina sulle così dette catene laterali delle molecole protoplasmatiche, le quali, occupate così da un elemento eterogeneo e dissolvitore, sono perdute per il protoplasma, e si ha un difetto fisiologico.
Si ha allora un fenomeno che per primo è stato riconosciuto dal Weigert nella sua massima generalità: esso si verifica sempre in tutti i processi di rigenerazione e bioplastici e consiste in questo, che in tutte le perdite che gli elementi viventi subiscono non si ha una semplice compensazione, ma una sovracompensazione: in altre parole, nelle rigenerazioni si produce più di quello che era stato perduto.
Applicando questa legge biologica generale, l’Ehrlich dice che la perdita di catene laterali, che il protoplasma subisce per opera delle tossine è, non solo compensata, ma sovracompensata, dimodochè si producono più catene laterali di quelle che erano state occupate e distrutte dalla tossina e queste catene, per dir così soprannumerarie e superflue per lo svolgimento normale delle funzioni del protoplasma, si distaccano dalle cellule, passano nei liquidi interstiziali e poi vanno nel sangue, ove restano, pronte a combinarsi con altre molecole di tossina; poichè anche queste catene laterali distaccate, conservano quelle affinità specifiche che possedevano anche quando erano unite alle cellule, e che erano la causa e la condizione necessaria della sensibilità delle cellule stesse al veleno.
Tanto più vien stimolato, con ripetute e progredienti iniezioni di tossina, il processo di rigenerazione delle catene laterali, tanto più antitossina si accumula nel sangue e questo finisce con l’acquistare quelle proprietà di neutralizzazione delle tossine, che fanno del sangue stesso un elemento di immunizzazione e di cura.
Ogni antitossina, ed estendendo la ipotesi, ogni anticorpo, risulta dunque, secondo l’Ehrlich, dalla esagerazione di un processo fisiologico di rigenerazione: la stessa sostanza che, con la sua presenza nella struttura molecolare delle cellule, è condizione dell’avvelenamento di queste, diviene poi elemento di guarigione allorchè, separata dal protoplasma, viene versata nel sangue.
Contro l’ipotesi dell’Ehrlich non tardarono a sorgere serie obbiezioni. Si osservò anzitutto che, poichè la tossina tetanica tende a fissarsi sul sistema nervoso, la produzione