< Pagina:Scientia - Vol. VII.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

LE TEORIE SULLA IMMUNITÀ




Si dice che un animale è specificamente immune verso una data malattia infettiva, quando possegga in se stesso i mezzi adatti per difendersi contro l’agente immediato di questa infezione.

Alcune volte l’immunità è un carattere di razza: certi animali sono, per le qualità della loro stessa organizzazione, refrattari alle influenze di alcuni microrganismi patogeni: si parla allora di immunità congenita. Altre volte invece l’immunità è acquisita, cioè i mezzi di difesa contro certi parassiti si producono o in conseguenza di una superata infezione o mercè le così dette pratiche vaccinali.

Anche un’altra distinzione è necessaria. In certi casi gli animali immuni sono tali, perchè hanno la capacità di distruggere i bacteri invasori, ed allora l’immunità si dice antibacterica: in altri casi gli animali sono semplicemente insensibili alle tossine bacteriche, o possono rendere queste inoffensive, mediante la elaborazione di sostanze antitossiche, ed allora l’immunità si dice antitossica.

I. ― L’immunità antibacterica.

Le prime ricerche di coloro, che si sono occupati dello studio della immunità, ebbero per fine la investigazione dei poteri bactericidi dell’organismo.

Si è cercato di spiegare in qual modo i bacteri, introdotti in un organismo immune, non possano quivi svilupparsi, ed anzi siano rapidamente uccisi. Le ipotesi formulate su questo argomento sono diverse, e tutte hanno un grande valore, benchè nessuna di esse debba esser presa in

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.