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le teorie sulla immunità 59

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Scientia - Vol. VII.djvu{{padleft:67|3|0]] quantità di tossina. Allora si parla di immunità antitossica acquisita attiva. In questo caso tale immunità è esseuzialmente differente da quella abitudine ad alcuni veleni (nicotina, arsenico, morfina), alla quale si dà il nome di mitridatismo, poichè negli animali immunizzati mercè le tossine, il siero di sangue acquista proprietà antitossiche e questo siero può essere utilizzato per l’immunizzazione o per la cura di altri animali: invece il siero degli animali, che hanno acquistato un semplice mitridatismo, non possiede alcuna qualità antitossica.

I fenomeni più importanti della immunità antitossica furono per la prima volta studiati dal Behring, ed a lui ed all’Ehrlich dobbiamo le nostre conoscenze fondamentali su questo argomento.

L’Ehrlich riuscì ad immunizzare gli animali contro la ricina e la abrina e vide che, elevando le dosi di questi veleni, la immunità dell’animale trattato cresceva sino ad un certo limite, e che da esso si poteva ricavare un siero sempre più efficace.

Calmette ed altri immunizzarono i conigli contro i veleni dei serpenti, Klemperer le capre contro la tossina del bacillo botulinico e, poi, dopo queste prime ricerche, innumerevoli sono stati gli esperimenti fatti con analoghi metodi sui veleni che si son potuti ricavare dalle colture di tutti i microrganismi patogeni conosciuti.

È da notarsi anche che sussiste una certa indipendenza fra immunità antibacterica e immunità antitossica, poichè può darsi che in un animale, reso insensibile ai prodotti tossici di un bacterio, questo bacterio possa benissimo vivere e moltiplicarsi, senza dar luogo a fenomeni patologici.

La immunità antitossica acquisita è essenzialmente specifica poichè, mediante il trattamento di un animale con un dato veleno, si riesce a rendere l’animale insensibile soltanto di fronte a quel dato veleno e non verso altri. Anche le antitossine che si producono nel sangue dell’organismo durante il trattamento vaccinale, hanno potere di neutralizzare solo quel veleno, che servì alla vaccinazione dell’animale, da cui si ricava il siero.

Premesso ciò, vediamo come si è tentato di spiegare e di rappresentare i fenomeni dell’immunità antitossica.

È necessario anzitutto ricordare alcune brevissime nozioni sul meccanismo delle intossicazioni specifiche.

Su questo proposito si ammette ormai unanimemente che

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