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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Scientia - Vol. X.djvu{{padleft:84|3|0]]rettorale di Leida, aveva accennato alla opportunità di applicare i metodi in questione alla soluzione di problemi geologici. Dobbiamo dire con questo che a van ’t Hoff non spetti nessuna parte originale? Nulla sarebbe più assurdo. Già nel 1887, prima del lavoro di Meyerhoffer e dell’accenno di van Bemmelen egli aveva stabilito le condizioni di formazione di varii sali esistenti nei giacimenti di origine oceanica, come la Astrakanite, la Leonite e la Schönite, e il metodo di ricerca usato in tutta l’opera, è quello stesso allora introdotto da lui, e da questi suoi lavori antecedenti era ispirato lo stesso Meyerhoffer che aveva eseguito presso di lui il suo lavoгo di laurea.
La ricerca durò dieci anni, ed è esposta in 51 memorie singole pubblicate tutte dal 1897 al 1906 negli atti dell’Accademia di Berlino. Il darne un’idea anche sommaria ci porterebbe troppo in lungo. Come è ben noto i depositi di Stassfurt. che si ritiene provengono dalla evaporazione di un mare interno, constano essenzialmente di cloruri, solfati e borati, di sodio, potassio, magnesio e calcio e di tutti i loro possibili sali doppi. Si trattava di determinare l’ordine in cui essi vi sono deposti, i possibili accoppiamenti di minerali (le cosidette paragenesi) i limiti di temperatura e di concentrazione entro cui le separazioni singole e le diverse paragenesi possono aver avuto luogo. Per risolvere così intricato problema si operava anzitutto con determinazioni di solubilità a varie temperature, dapprima con coppie di sali, quindi con tutti i possibili sistemi complessi; per stabilire le varie temperature di trasformazione si usavano i soliti metodi tensimetrici e dilatometrici.
Il problema può considerarsi ora come completamente risolto almeno dal lato teorico. I risultati concordano del resto quasi in tutto con ciò che è stato trovato dai mineralogisti e dai pratici; alcuni nuovi minerali, di cui uno porta il nome di Vanthoffite, prima sconosciuti e preparati sinteticamente, furono poi dietro le indicazioni fornite, ritrovati in natura. L’importanza di questi studi anche per la pratica fu riconosciuta dagli industriali e dal governo tedesco. Nel 1908, fu infatti fondato un comitato per uno studio approfondito dei depositi di Stassfurt con intento applicativo, ma basato principalmente sui lavori di van ’t Hoff.
La fine di queste ricerche segue di poco la morte di