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158 santuario

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IV.


La camera, assai grande, era posta in un angolo dell’immenso edificio; aveva due finestre piccole, dalle quali si vedeva giù nella notte una zona biancastra e poi uno spazio nero, che si confondeva con le tenebre fitte del cielo. Continuava a nevicare, e tirava vento. Il letto alto e larghissimo aveva l’ampio padiglione di damasco cremisi a fiorami gialli, con quattro angioletti dorati sulle aste torte; la coperta, che scendeva sino a terra, era di raso giallo con disegni verdi, orlata di pizzo bianco. Accanto al letto stava l’inginocchiatoio, e sull’inginocchiatoio spiccava dal parato del muro un crocifisso d’ebano. Una delle pareti era ornata di un quadro assai bello, che figurava un santo col bambino Gesù; nelle altre si vedevano in piccole cornici alquante riproduzioni della sacra Immagine, qua ricamata a fili di seta rossa in raso bianco, lì eseguita a bucherelli e ritagli in cartoncino, o modellata in cera tramezzo a nuvole di cherubini e a ghirlande di frutta e

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