< Pagina:Senso.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
278 senso

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Senso.djvu{{padleft:280|3|0]]dì e la notte fra le mie braccia. Dunque non ti dar pensiero di nulla. Io leggerò le notizie della guerra fumando; e quanti più Italiani e Austriaci se ne andranno all’inferno tanto più ci avrò gusto. Amami sempre come io t’amo; appena la guerra sarà finita e questi cani di dottori, i quali mi costano un occhio della testa, m’avranno lasciato in pace, correrà ad abbracciarti, più ardente che mai, il tuo

Remigio.„


La lettera mi lasciò sconcertata e disgustata, così mi parve volgare; ma poi, nel tornarvi su, a poco a poco mi persuasi che il tono in cui era scritta fosse affettatamente leggiero e gaio, e che l’amante avesse fatto un crudele, ma nobilissimo sforzo nel contenere l’impeto del suo cuore, tanto per non gettare nuova esca nella mia passione, che era già un incendio, e per quietarmi un poco l’animo, ch’egli sapeva terribilmente ansioso. Ristudiai la lettera in ogni frase, in ogni sillaba. Avevo bruciate tutte le altre quasi appena ricevute; serbai questa in un taschino del portamonete, per cavarnela spesso quando ero sola, dopo avere serrato a chiave gli usci della stanza. Tutto mi confermava nella mia credenza benevola: quelle espressioni d’affetto mi apparivano tanto più potenti quanto più erano rapide, e quei periodi grossolani e cinici mi si presentavano alla fantasia sublimi

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.