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48 | vade retro, satana |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Senso.djvu{{padleft:50|3|0]]Il prete, sempre con gli occhi a terra, si voltò verso il popolo; e mentre con la bocca leggeva l’Epistola dalla parte destra dell’altare, mormorava dentro: — Agnello senza colpa, che avete voluto essere calunniato, deriso, offeso per compiere gli oracoli della Scrittura, fate ch’io possa imitare la vostra innocenza negli atti e la vostra pazienza nelle afflizioni. — Tornò alla sinistra e cominciò la lettura del Vangelo: — Munda cor meum.... Verbo grazioso nella dolcezza e nell’umiltà, fate che la dolcezza e l’umiltà non abbandonino mai il mio cuore.... Credo in unum Deum.... —
Il prete scopre il calice, lo ricopre, si purifica le mani a lato dell’altare, mostra il volto a’ credenti, e, sempre con lo sguardo basso, dice: — Orates frates. — Alza poi l’ostia, come immagine di Gesù alzato sulla croce, e, consacrato il vino, solleva il calice. — Oh sangue prezioso, sgorga insino a me quale nuovo battesimo. Oh se potessi versare il mio sangue tutto per te, il mio sangue fino all’ultima stilla.... per omnia saecula....
Il prete spezza in due parti l’ostia santa, a similitudine dell’anima di Gesù che si stacca dal corpo; mette una parte dell’ostia nel calice e la consuma picchiandosi il petto: — Domine non sum dignus.... — Indi riceve il sangue prezioso nel calice, e, dopo essersi comunicato, procede alle abluzioni: — Domi-