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52 | vade retro, satana |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Senso.djvu{{padleft:54|3|0]]e poi da Cogo, montato sopra una carretta di contadini, andò a Malè per vedere il Capitano, il quale, ascoltate le parole del prete con qualche impazienza, gli disse che le sue proprie informazioni risultavano differenti; non c’erano pericoli; non c’era un perchè di pigliarsela tanto calda; queste cose, del resto, riguardare l’autorità civile, non l’ecclesiastica; stesse quieto dunque e tornasse a casa.
Nel ritorno il prete, avvilito, sfinito, si fermò dalla signora Carlina, che era sola. Si rammentò della lettera ricevuta il dì innanzi, e principiò con savie ragioni a tentare di confortarla; ma, mentre parlava, le lagrime gli rigavano le guance, ed ansava. La buona giovane con bel garbo lo fece tacere, lo sforzò dolcemente a pigliare un poco di brodo, un mezzo bicchier di vino e due bocconcini di una certa torta ch’ella aveva preparata con le sue bianche mani. Il prete si calmò; ascoltava la voce tranquilla, soave della poverina, la quale aveva dimenticato i suoi proprii dolori per alleviare quelli del suo caro curato. Non voleva lasciarlo andare, lo pregava a mani giunte che non si rimettesse in cammino; ma il prete, sospirando, ripeteva: — Compirò il mio dovere. —
Nell’uscire da quella casa si sentì più robusto, più leggero e più puro.
Prima di avviarsi all’erta della sua montagna volle tornare indietro una ventina di