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vade retro, satana | 55 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Senso.djvu{{padleft:57|3|0]]temete: io non sono altro che il vicario del suo amore, vicarius amoris Christi. Dio vuole consolarvi: fate dunque cuore; io vi aiuterò. Qualunque cosa vi sia succeduta, col soccorso divino rimedieremo a tutto. Dite dunque con santa confidenza.
— Padre, sono io.
Il prete scattò e fece per uscire dal confessionario; ma poi, credendo che fosse una tentazione del demonio, strinse la croce che gli pendeva dal collo e mormorò una preghiera.
— Padre, sono io, — ripeteva la voce dell’ombra nera, — e voglio che mi ascoltiate.—
Il prete rimase a sedere, pensando che non è lecito respingere un penitente, e balbettò, mentre grosse stille di sudore gli gocciolavano dalla fronte: — Siete pentita? Propriamente pentita? Sapete che cosa è la contrizione? È l’odio del peccato commesso con la ferma volontà di emendarsi.
— Don Giuseppe, vengo a salvarvi.
— Si tratta di me soltanto?
— Di voi solo.
— Allora questo non è il luogo. Scrivetemi.
— Non posso. Quel che vi dirò deve rimanere segreto.
— Sotto suggello di confessione?
— Sotto suggello di confessione.
— Vi avverto allora che non dovete pronunciare nomi di colpevoli o complici: i Concilii hanno riprovato formalmente queste delazioni.