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108 sacrilegio

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu{{padleft:110|3|0]] soltanto, ella vide un uomo che non la guardava, che non era bello, che non era elegante — e se ne innamorò, così d’un tratto solo. Questa creatura cattiva e fantastica, che non aveva conosciuto serenità di gioventù, che si era burlata dell’amore, che non aveva mai capito l’amore, sentì struggersi tutta la parte malvagia di sè nell’intenerimento soave di un affetto spontaneo e vivificante. Si sentì guarire lentamente di quanto era stata la sua infermità di spirito e quanto ella aveva calpestato, adorò. Tutte le rosee incipienze e i brividii lenti e le felicità piccine e le punture

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