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sacrilegio 113

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu{{padleft:115|3|0]] occhi belli la luce dell’amore e nel cervello il divino raggio della follia. Tutto il suo passato, secco, duro, aspro, fatto di meschinità maligne e di gretterie femminili, le faceva orrore: sentiva di doverselo far perdonare. Sentiva che quella passione di donna era il perdono della fanciulla crudele e arida, che aveva deriso tutte le nobili e sante cose che esistono. Lei non amava solamente l’uomo, amava anche l’amore per l’amore, perchè l’amore era la sua nuova anima, era la sua gioventù riconquistata la sua bellezza purificata, perchè l’amore era la sua salvazione.

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