< Pagina:Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

sacrilegio 117

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu{{padleft:119|3|0]] cito, ripensando tutti i rifiuti che gli uomini e le cose gli avevano inflitti. Nè simpatia, nè curiosità, nè pietà; la tempesta, che aveva squassato quelle fragili imbarcazioni, aveva inghiottito tutto.

Solo un duplice egoismo, egualmente acuto, egualmente profondo, creò fra loro una relazione di visite. Egli veniva da lei in certe ore, la salutava senza interesse, le faceva qualche domanda vaga, poi sedeva e fumava. Nella casa di Teresa vi era un silenzio intenso e una penombra triste che conveniva a Guido: non vi erano uccellini che cantassero, mancavano i fiori nelle giardi-

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.