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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu{{padleft:137|3|0]] l’altro a mente, poteva dirla coi minimi particolari. Le lettere erano state lette: tutti i pezzetti di cose che segnavano una data nell’amore, se li erano mostrati. Era rimasto l’estremo pudore dei ritratti. Ma anche quello fu distrutto: Teresa aprì il medaglione che portava al collo e chinandosi verso Guido, gli fece vedere il ritrattino di lui.
— Era bello, ma doveva essere malvagio — disse Guido, dopo una lunga pausa.
Poi cavò fuori il portafoglio e mostrò quel viso di lei, pallido come quello di una morta, poichè sembra che i ritratti abbiano senso
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